Nuove regole sull’immigrazione in Svizzera mentre aumentano i casi di COVID-19

Il 28 ottobre 2020 il Consiglio Federale Svizzero ha aggiornato le regole di quarantena per i viaggiatori. Nella riunione tenutasi in occasione dello stesso sono state approvate numerose altre misure per contrastare la diffusione del Covid-19 in Svizzera.

Il 29 ottobre 2020 è entrata in vigore una nuova soglia di casi per ciascun Paese per la quarantena di viaggio. Il Consiglio ha deciso di innalzare la soglia poiché in Svizzera il tasso di insorgenza della pandemia è superiore alla media rispetto al resto d’Europa. I paesi ora inclusi nella lista di quarantena saranno solo quelli che hanno un tasso di incidenza superiore del 60% a quello della Svizzera.

Pertanto ora solo i viaggiatori provenienti da paesi con visto turistico negli ultimi 14 giorni dovranno osservare la quarantena al loro arrivo in Svizzera.

Il Consiglio ha inoltre raggiunto un accordo per esentare dalla quarantena obbligatoria le persone che viaggiano per motivi medici e i viaggiatori d'affari. Questo è applicabile solo ai viaggi che durano non più di 5 giorni.

L'esenzione si applica anche ai residenti nelle zone frontaliere della Svizzera. La Svizzera ritiene inoltre che tutti gli Stati Schengen, l'UE e i micrositi europei non siano rischiosi per la Svizzera. È stato così dal 15 giugno 2020 al 20 luglio 2020. Gli arrivi da questi paesi sono consentiti per qualsiasi tipo di scopo.

Tuttavia, coloro che arrivano in Svizzera con un visto turistico svizzero provenienti da una zona o da uno Stato ad alto rischio di infezione devono osservare una quarantena per 10 giorni.

Dal 29 ottobre 2020, secondo le nuove decisioni, i seguenti paesi sono stati inseriti nella categoria dei paesi ad alto rischio COVID-19:

• Territori francesi:
  • Polinesia francese
  • Regione dell'Île de France
  • Regione Hauts-de-France
• Andorra
• Belgio
• Armenia
• Repubblica Ceca

Il comune è disposto a eseguire test antigenici rapidi per individuare l'infezione da COVID-19 a partire dal 2 novembre 2020. Ciò aiuterà a identificare i casi in modo più rapido con conseguente arresto della diffusione della pandemia di COVID-19.

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